Cenni storici
L’archivio del Catasto Borbonico, acquisito nel 1997 dall’Assessorato Regionale dei Beni Culturali ed Ambientali e custodito presso gli archivi documentari del Centro Catalogo, era di proprietà degli eredi del Marchese Vincenzo Mortillaro di Villarena.
Struttura del fondo
Il Catasto fondiario di Sicilia si compone di n. 427 carte, di cui 286 mappe di territori comunali, 138 piante di centri urbani, 2 cartografie della Sicilia, quali la “Carta degli Itinerari disegnata e incisa dall’Officio Topografico di Napoli” del 1823 e “La situazione coroidrografica doganale statistica della Sicilia” del 1843, infine, il “Quadro statico in rapporto allo stabilimento della Contribuzione fondiaria”.
Si tratta di mappe redatte da architetti e ingegneri, agrimensori, periti urbani e cartografi al servizio del Governo Borbonico tra il 1837 e il 1853, periodo in cui il governo del Regno delle due Sicilie conferì al marchese Vincenzo Mortillaro di Villarena l’incarico di completare le operazioni catastali in Sicilia, con il relativo supporto cartografico.
Le mappe sono disegnate a china e acquerellate a mano, da tecnici più o meno abili nella trasposizione grafica, nel disegno ornato, nei cartigli e nelle legende, a volte minuziosamente compilate.