Il fondo è stato suddiviso in due sezioni: audiovisiva e cartacea. La prima è costituita da una raccolta di filmini privati della famiglia Rostagno e da un corpus di 431 videocassette, quest’ultime provenienti dalla redazione televisiva trapanese RTC (Radio Tele Cine), per la quale Mauro Rostagno presta la sua attività di giornalista e conduttore dal 1987 fino al 26 settembre 1988, giorno della sua uccisione. Si tratta di telegiornali e trasmissioni di approfondimento politico e socio-culturale, come ad esempio la rubrica Speciale di documentazione filmica finita e non finita; di eventi di attualità e spots pubblicitari. Mauro Rostagno infatti, fu il primo giornalista in Italia a girare, negli anni ottanta, uno spot sulla prevenzione dell'Aids. I temi principali sono: mafia, politica, massoneria, giustizia, ambiente, diritti civili, cultura. Tutto il materiale audiovisivo proveniente da RTC, è stato determinante per il processo sull’omicidio del sociologo. Altri materiali audiovisivi appartenenti al fondo sono: trasmissioni televisive RAI e Mediaset a lui dedicate e in aggiunta due documentari realizzati dal regista Alberto Castiglione, Una Voce nel vento del 2005 e La Rivoluzione in onda del 2016, quest’ultimo prodotto dal CRICD, Filmoteca regionale e dalla Koiné Film.
La seconda sezione invece, costituita da 37 unità fisiche cartacee è composta da un carteggio familiare di 7 lettere, 8 pp. di annotazioni personali giornaliere, risalenti al periodo che il sociologo trascorse in India; 29 dattiloscritti sparsi, relativi a riflessioni di carattere personale, politico e sociale, n. 3 monografie di cui Mauro Rostagno è coautore; il volume n. 2 del mensile i Quaderni de L’Ora a lui dedicato ed infine un editoriale dattiloscritto ritrovato all’interno di una videocassetta.
Il recupero di questo prezioso materiale, rappresenta un atto civile nei confronti di Mauro Rostagno e della sua famiglia, nonchè una ricca testimonianza di storia contemporanea italiana.