I frutti del Sole si apre con una sequenza dal ritmo sincopato, composta da brevi inquadrature: il decollo di un aereoplano, il martello pneumatico, una donna insonne, il rumore di un treno, un pugile che incassa ripetuti colpi sul viso dal suo avversario, un uomo ed un bambino che aprono nervosamente una scatoletta di cibo. Tutte le immagini sinteticamente rappresentano la vita stressante e nevrotica a cui è sottoposto ogni giorno l’individuo che vive nelle grandi città. Seguono immagini contrapposte, morbide sequenze che ritraggono la bellezza e la pace degli agrumeti etnei, con primi piani sui frutti del Sole, i gialli limoni di Sicilia. Il regista evidenzia, non solo l’aspetto salutistico degli agrumi ma anche il potenziale economico, l’industria agrumicola è infatti mezzo di rilancio e sviluppo per l’intera Sicilia.
Sicilia chiama mondo è dedicato al turismo in Sicilia. Il servizio si apre con le immagini della Sagra del mandorlo in fiore, che si svolge ogni anno ad Agrigento nella prima settimana di febbraio e che rappresenta per il regista catanese, l’inizio della primavera siciliana. Le immagini successive sono quelle di due luoghi a cui Ugo Saitta è particolarmente affezionato: Taormina e l’Etna. Con un gioco di montaggio, alterna e contrappone immagini tipicamente estive di scogliere, bagnanti, campeggiatori a quelle invernali di piste sciistiche, sciatori e paesaggi innevati. Il servizio continua a Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo, per i festeggiamenti della Pasqua ortodossa. La macchina da presa si sofferma soprattutto sui preziosissimi costumi tradizionali che indossano le donne in questa occasione. Si tratta di abiti risalenti al XV secolo, tramandati da madre in figlia. In chiusura l’esibizione di un gruppo folkloristico russo, invitato a partecipare alla Sagra del mandorlo in fiore.