Maddalena ritorna alla natia isola di Vulcano dopo parecchi anni, rimpatriata dalla Questura di Napoli, dove aveva esercitato il mestiere di prostituta. E' ancora giovane e bella, ma tutti la evitano perché non gode di buona reputazione. Soltanto la sorella Maria, che aveva lasciato bambina, l'accoglie affettuosamente. Quando nell'isola arriva Donato, un palombaro che fa la corte a Maria, questa gradisce le sue premure malgrado i consigli di Maddalena che diffida di lui. Donato, infatti, è un tipo losco, che ha vari scontri con un altro malvivente, tale Alvaro, e finirà per ucciderlo in fondo al mare. Per salvare la sorella, Maddalena ricorre ad un mezzo estremo: si offre a Donato. Ma il sacrificio è inutile, perché Maria le si ribella, credendola veramente una rivale. Allora Maddalena decide di sopprimere Donato togliendogli l'aria, mentre è immerso in mare. Nelle tasche del morto si trova poi la prova della sua intenzione di avviare Maria alla prostituzione. Frattanto un'eruzione sconvolge l'isola: mentre tutti fuggono, Maddalena si lascia seppellire dalle mura che crollano.
Il film fu girato alle Eolie, a Vulcano e sull'isola di Salina nell'estate del 1949, in contemporanea al film di Roberto Rossellini “Stromboli terra di Dio” con Ingrid Bergman, dopo la rottura tra Rossellini e Anna Magnani. Le vicende dei due film rivali sono state ricostruite per la prima volta nel 2000 nel libro La guerra dei vulcani. Della troupe fece parte anche l'etnologo e fotografo Fosco Maraini. Il film è stato restaurato nel 2004 dalla Cineteca di Bologna in collaborazione con la Filmoteca Regionale Siciliana presso il laboratorio “L’Immagine Ritrovata”.