Tra il ‘600 e il ‘700, tra le congregazioni di Palermo vi fu una vera e propria gara per l’edificazione e la decorazione di chiese e oratori. Furono chiamati artisti di grande fama italiani e stranieri che contribuirono al rinnovamento dell’arte siciliana. Ma fu soprattutto Giacomo Serpotta, conteso dalle confraternite, ad arricchire gli oratori con la sua ricca e pregevole produzione.
Nell’oratorio di San Lorenzo molti decenni prima il Caravaggio aveva realizzato la celebre Natività, nel ‘700 Serpotta la arricchì di magnifiche decorazione in stucco.
Apprezziamo la grandezza della sua arte anche all’Oratorio del Rosario di San Domenico, dove lo scultore riuscì ad armonizzare il sacro dei dipinti preesistenti con le proprie opere leggiadre ed eleganti. Serpotta colse le figure del suo mondo poetico, donne, bambini, angeli, nelle vie del quartiere dove era nato, la Kalsa. Esse rivelano sensibilità, purezza di sentimenti e vitalità.