Il documentario illustra la difficile impresa della ricostruzione post bellica in Sicilia. Le immagini mostrano le demolizioni degli edifici fortemente danneggiati dai bombardamenti dell’ultima guerra. Negli anni cinquanta ha inizio un processo di risanamento e rinnovamento nei settori dell’urbanistica, dell’edilizia abitativa e scolastica. Nel 1957 vengono realizzate 11.000 nuove aule, si investe nell’istruzione professionale e nell’università, sorgono a Palermo nuovi edifici, tra cui il grattacielo a piazzale Ungheria. Viene mostrata una città dinamica con lo stadio e i campi da tennis, elegante con viale della Libertà e i bar alla moda, le ville, i monumenti, le antiche chiese e i teatri. A Palermo sono ancora vive le tradizioni e l’artigianato, le feste religiose tra cui spicca il Festino dedicato alla patrona Santa Rosalia. L’innovazione trionfa in ogni ambito: la nuova strada su monte Pellegrino, le attività ai Cantieri Navali, la meccanizzazione in agricoltura e la realizzazione di case e servizi nei borghi rurali. Nelle campagne dell’entroterra è in atto un’opera di ammodernamento sul sistema viario, sulle pratiche di coltivazione. Sono illustrati i risultati ottenuti nel settore forestale e idrico, nell’industria metallurgica e mineraria. Seguono immagini delle cave di marmo e di cemento, con un cementificio che risponde ad un’ingente richiesta di materiale per l’edilizia.
La Sicilia ha una naturale vocazione turistica, grazie alla bellezza dei paesaggi e al patrimonio culturale. Seguono immagini della funivia a Erice e sull’Etna, della città di Catania, di Aci Trezza e Taormina, della Valle dei Templi di Agrigento, dell’area archeologica di Gela e della Villa del Casale, della Casina Cinese di Palermo. Il documentario di conclude con un invito a visitare l’Isola, dotata ormai di strade moderne, tra cui il Circuito di Siracusa, su cui si corre il Gran Premio automobilistico, e di un sistema ferroviario elettrificato.